Ospedale delle Bambole il potere del sogno che si rinnova.
Dietro questa semplice ed allegorica titolazione, Ospedale delle bambole, si rivela una azienda con cento anni di storia, specializzata nell’arte del restauro delle bambole d’epoca e di statue sacre.
“Uno spazio magico, che racchiude oggetti e ricordi da quattro generazioni. Evocatore di antiche suggestioni che riportano alla mente tempi ormai lontani…”
Dopo anni di esperienza, e conoscenze acquisite nel tempo, oltre a continuare in maniera sempre innovativa l’arte del restauro, in questo luogo si vuole restituire dignità alla BAMBOLA. Le bambole fanno parte del genere umano sino dalla preistoria. Usate per rappresentare figure religiose o utilizzate come giocattoli, le bambole dei nostri antenati furono realizzate, in era preistorica, in creta o legno, con accessori in paglia.
Il progresso ed il consumismo hanno contribuito sempre di più a rendere, quell’oggetto unico che ha accompagnato e divertito l’infanzia di generazioni di bambini, un ricordo sbiadito e non sempre desiderato.
Oggi, grazie all’amore, all’arte ed alla conoscenza ed applicazione di sofisticate ed antiche tecniche di restauro, si vuole fortemente restituire a questo oggetto, la sua dignità e quindi ricreare presso le persone, soprattutto i bambini, il suo potere magico.
Questa romantica realtà, esiste a Napoli, sin dal lontano 1895, precisamente a spaccanapoli, un’arteria pulsante del centro antico della città, una delle vie più importanti, una delle tre strade principali dell’impianto urbanistico, progettato in epoca greca, che attraversavano in tutta la loro lunghezza l’antica Neapolis.
Fù proprio in questi luoghi, precisamente in via S.Biagio dei Librai 81, che un ignoto passante, alla vista di questa strana bottega, dove erano disposte e visibili centinaia e centinaia di pezzi di bambole smontate, esclamasse:. ”me pare proprio o’ spitale d’è bambule”, ”mi sembra proprio l’ospedale delle bambole”.
Fu da allora che Luigi Grassi, maestro scenografo dei teatri di corte, proprietario di quel laboratorio, volle scrivere, sopra una tavoletta di legno, con un pennello intinto di vernice rossa: “OSPEDALE DELLE BAMBOLE“, aggiungendovi inoltre, una croce, anch’essa rossa, come quella degli ospedali veri e quindi l’appese all’esterno della sua “strana” bottega….