Isis rivendica attentato di Londra, altri arresti importanti della polizia inglese
L’Isis non ha tardato a rivendicare la paternità dell’attentato dell’altro pomeriggio nella capitale inglese che ha causato la morte dell’attentatore e di altre quattro persone, di cui due poliziotti. Intanto è stato reso noto anche il nome dello jihadista autore dell’assalto al Parlamento di Westminster. Si chiamava Khalid Masood, cinquantaduenne cittadino britannico di origini pachistane, di fede islamica. L’uomo pur di obbedire all’assurda ideologia jihadista ha mietuto nuovo sangue per una vera e propria guerra che non sembra avere fine.
Il bilancio delle sue vittime, intanto è salito a quattro, poiché è sopraggiunta la morte di un uomo di 75 anni, rimasto ferito gravemente sul ponte di Westminster durante l’assalto. All’indomani dell’attacco che ha riportato il Regno Unito nell’incubo del terrorismo, colpendolo al cuore di uno dei suoi simboli più antichi al mondo, Londra non si arrende ma tenta di reagire subito.
La premier inglese ha infatti ribadito al mondo intero che l‘Inghilterra non ha alcuna paura e né si fa intimorire da questi atti di terribile violenza. Anche la regina Elisabetta partecipe del dolore delle famiglie delle vittime non è rimasta insensibile a questa ennesima ondata di violenza disumana che arriva ancora una volta dall’Isis, divenuta una tremenda minaccia sul mondo, e si è unita al Papa nelle preghiere a suffragio degli innocenti morti. Una violenza “ispirata dall’ideologia jihadista”, il cui autore, però, era già noto ai servizi di sicurezza ed era classificato come estremista, tuttavia mai indagato per terrorismo.
Il comunicato dell’Isis nel quale si rivendica l’attentato è agghiacciante. Non solo si esalta l’azione del soldato del califfato Masood ma si enfatizza in particolare la capacità dell’Isis di colpire dietro le linee del nemico ‘infedele’, mediante i foreign fighter di ritorno oppure con l’aiuto dei cosiddetti ‘cani sciolti’ radicalizzatisi in qualche modo a casa degli stessi infedeli e pronti a combattere e morire per la causa.
Nel frattempo altri due “importanti arresti” sono stati eseguiti dalla Polizia britannica nell’Inghilterra centrale e settentrionale dopo quelli effettuati a Birmingham. La notizia è stata divulgata dal capo dell’antiterrorismo del Paese, Mark Rowley. Attualmente sono nove le persone agli arresti mentre una è stata rilasciata su cauzione.