Pomeriggio di guerriglia urbana a Napoli nel quartiere Fuorigrotta
Un pomeriggio di terrore a Napoli, nel quartiere Fuorigrotta dove è verificata un’autentica guerriglia urbana. L’intera zona antistante lo stadio San Paolo è rimasta sotto assedio per ore. Dopo l’autorizzazione del Prefetto al Comizio del leader della Lega, Matteo Salvini presso il Palacongressi sito nella Mostra d’Oltremare, è scattata la manifestazione di protesta contro il politico che si è poi trasformata in pesanti scontri con le forze dell’ordine.
Più di duemila persone sono scese in strada per sfilare in modo pacifico, contro il leader del Carroccio, fino alle 17, quando ad un tratto, un gruppo di persone incappucciate si è allontanato dal corteo ed ha accerchiato gli agenti di polizia che scortavano i manifestanti. Così è cominciato il lancio di sassi, petardi e bombe carta, proprio come in una guerriglia urbana.
A questo punto la polizia non ha potuto fare altro che reagire all’assalto subito, lanciando dei lacrimogeni per cercare di disperdere l’ondata di facinorosi in assetto di guerra. Dopo pochi minuti dall’inizio della manifestazione sono apparsi caschi, sciarpe e passamontagna dietro i quali si erano nascoste decine e decine di giovani con il cappuccio in testa per non farsi riconoscere.
Quando il corteo dei manifestanti è arrivato nei pressi della Mostra d’Oltremare è partito il lancio di oggetti, pietre e bombe molotov. Poi i violenti si sono dispersi, lasciandosi dietro decine di cassonetti incendiati allo scopo di sbarrare il passo agli agenti di polizia. E’ poi iniziata l’opera di devastazione dei facinorosi con segnali stradali divelti, muri imbrattati ed auto in sosta danneggiate o persino bruciate che hanno creato inevitabilmente una coltre di fumo che ha reso l’aria irrespirabile. Come se non bastasse è stata lanciata una molotov all’indirizzo di un cellulare dei carabinieri che ha provocato un principio di incendio, fortunatamente, subito bloccato. Terrorizzati ed in preda al panico alcuni passanti che sono stati costretti a rifugiarsi nei palazzi circostanti e in negozi della zona.
Piazzale Tecchio, via Diocleziano e via Giulio Cesare sono ora i resti di un campo di battaglia, con i commercianti che hanno dovuto, vista la pericolosità della situazione, abbassare le saracinesche. Lo scontro è continuato per diverso tempo ed alcuni passeggeri che dovevano prendere la metro alla stazione di Campi Flegrei sono rimasti bloccati Il bilancio di questa assurda guerriglia urbana è di 16 agenti feriti e molti fermati, tuttora ancora in Questura, a Fuorigrotta. Intanto diversi manifestanti sono al momento fermi fuori la Questura a protestare per richiedere il rilascio delle persone fermate.
Il corteo di protesta era partito nel pomeriggio da piazza Sannazaro con la presenza della moglie del sindaco Maria Teresa Dolce tra i partecipanti. Nel corteo organizzato dalla rete di movimenti napoletani vi era anche una ruspa sulla quale, bene in vista c’era un foglio di via da recapitare a Salvini.
Per le vie della città studenti, migranti e attivisti che tra bandiere, fumogeni e striscioni intonavano cori contro le ideologie razziste e xenofobe del leader della Lega Nord. Tra i manifestanti, i consiglieri comunali di maggioranza Pietro Rinaldi ed Eleonora De Majo, l’assessore ai giovani con delega alla Polizia municipale del Comune di Napoli Alessandra Clemente e il presidente della III Municipalità Ivo Poggiani.