Davide Conato, è la vittima dell’assurda esplosione del contenitore di gas a Napoli, in via Guantai ad Orsolone ai Camaldoli, era nativo del quartiere Scampia e si era trasferito con la famiglia a Quarto, provincia a nord dell’hinterland napoletano, da diversi anni. Il quarantacinquenne Davide lascia la moglie e due figlie, di cui una di appena qualche giorno. Tutti, sia i vicini di casa che quanti lo conoscevano, lo descrivono come una persona seria, tranquilla e lavoratrice.
Davide Conato, manutentore della nota piscina Ariete, luogo del terribile incidente di ieri mattina si trovava in auto nel momento in cui è avvenuta la tremenda esplosione. Per l’uomo, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. I soccorsi, del resto subitanei, non hanno potuto far altro che riscontrare che l’operaio era morto carbonizzato.
I familiari hanno sperato invano di trovarlo, anche se in gravi condizioni, al pronto soccorso, tra i feriti dell’ancora inspiegabile tragedia. La moglie, i parenti, gli amici ed i conoscenti di Davide si sono chiusi nel silenzio e nel loro dolore, molto turbati per una disgrazia che, molto probabilmente, poteva essere evitata.
Sono invece stazionarie e tuttora sempre molto gravi le condizioni dei feriti. Tutti e tre sono ricoverati al reparto Grandi Ustionati del Cardarelli in prognosi riservata. I rischi maggiori riguardano il paziente che ha riportato ustioni profonde in quasi tutto il corpo. Quest’ultimo, sedato farmacologicamente, disgraziatamente versa in condizioni critiche. Anche gli altri feriti, ricoverati nello stesso reparto dell’Ospedale Cardarelli, hanno riportato ustioni profonde su più del 50% del corpo e sono da considerarsi in pericolo di vita. Le prossime ore, a sentire il parere dei medici, saranno determinanti.
Continuano intanto le indagini degli inquirenti per venire a capo delle cause della tragedia. Carabinieri e polizia lavorano alacremente alla ricerca di indizi che possano fare finalmente luce sulla vicenda che ha gettato nell’angoscia l’intero quartiere dei Camaldoli.