Petra Laszlo la reporter ungherese, é stata condannata dal tribunale ungherese per lo sgambetto al profugo.
Petra Laszlo, la cameraman della TV ungherese N1TV, salì recentemente alle cronache mondiali, per il triste episodio che la vide protagonista di uno sgambetto assestato, l’8 settembre 2015 nel corso di una carica della polizia ungherese, nei confronti di un profugo siriano e di suo figlio, che in quel frangente era in fuga inseguito dagli agenti, insieme ad altri connazionali, durante l’emergenza migranti nei Balcani.
Già licenziata in tronco dalla emittente magiara subito dopo l’accaduto, Petra Laszlo é stata condannata in questi giorni dal tribunale di Szeged a tre anni di liberta’ vigilata per un evidente ‘comportamento scorretto’.
Il video, girato da altri colleghi, che la riprendeva durante l’infame atto: il profugo sgambettato caduto rovinosamente a terra insieme al figlio che portava in braccio, aveva fatto immediatamente il giro del mondo, provocando sdegno ma anche grande solidarietà per Osama Abdul Mohsen, il profugo siriano vittima di quella inutile cattiveria e il piccolo Zaid, di appena 7 anni.
Nonostante ciò, appena pochi giorni dopo, il premier ungherese Viktor Orban dispose la costruzione immediata di una barriera di filo spinato installata lungo tutti i 175 km della frontiera con la Serbia.
Questo fu il primo, vergognoso muro anti immigrati, che ha dato il via poi, a una lunga serie di costruzioni in tutta Europa.
La cameraman ungherese, dopo la sentenza in contumacia, in lacrime, ha cercato di giustificare il suo atto, annunciando comunque ricorso in appello contro la condanna.
Osama e Zaid, nonostante tutte le avversità riuscirono comunque a continuare il loro viaggio verso ovest, raggiungendo la Germania.