Turchia ancora nel mirino terrorismo
La Turchia, ieri è ancora avvolta da una spirale di violenza terroristica appena cinque giorni dopo la strage di Capodanno. A Smirne infatti l’esplosione di due autobombe davanti al tribunale ha procurato la morte di un poliziotto, un ufficiale giudiziario e di uno dei terroristi. Grande preoccupazione tra la popolazione e tra gli esponenti del governo turco. Quest’ultimo atto terroristico poteva tramutarsi in vero e proprio massacro, visto che i due terroristi erano armati fino ai denti con fucili, lanciarazzi e bombe. Soltanto grazie all’intervento delle forze dell’ordine che hanno impedito agli aggressori di arrivare sino dentro il palazzo di giustizia, si è potuta evitare la strage e contenere il bilancio delle vittime, che al momento sono due, oltre ad una quindicina di feriti.
A quanto pare sono stati due, i killer ad entrare in azione, e a far esplodere le due auto parcheggiate davanti al Tribunale. Subito dopo l’esplosione i due attentatori hanno avuto uno scontro a fuoco con la polizia, nel quale uno dei due terroristi ha perso la vita, mentre l’altro è riuscito a fuggire. E’ scattata, pertanto, la caccia al fuggitivo. L’attentato di Smirne sembra gettare molte ombre sull’intervento del Pkk curdo, nettamente ostile al governo Erdogan.
Quest’ultimo difatti si è reso responsabile, in passato, di molti atti terroristici in Turchia. E’ tuttavia inevitabile che le indagini, a questo punto, vadano a braccetto con quelle della strage della discoteca Reina avvenuta, come tristemente sappiamo, la notte del primo giorno dell’anno. Ma per ora non ci sono prove che i due attentati siano collegati fra loro.
La Turchia, attualmente, è particolarmente esposta ad atti di terrorismo, quali ritorsioni alle repressioni interne di Erdogan e della sua politica estera interventista, basata sulla presenza di truppe militari anti Isis, in Siria. Dunque tutte le piste rimangono percorribili.
Secondo il governatore della città di Smirne, Erol Ayyldiz, quest’attentato terroristico sarebbe opera del partito curdo, senza alcun dubbio, visto che molte testimonianze giunte parlano di un attacco nelle consuetudini del Pkk curdo che preferisce colpire zone sensibili del governo della Turchia.