Castel dell’Ovo Napoli: scoperto antico porto greco della vecchia città di Palepolis.
Importante scoperta archeologica scaturita dalle recenti indagini nei fondali delle acque attorno a Castel dell’Ovo, nel borgo marinaro di Santa Lucia a Napoli. A quanto pare sono stati ritrovati reperti risalenti al primo porto dell’antica Palepolis e dei primi insediamenti greci nei dintorni del vecchio Castello sito sull’isolotto di Megaride.
Le indagini sono state condotte per conto dell’Università Iulm di Milano assieme ad alcuni archeologi subacquei napoletani e sono state riportate anche in un interessante articolo sul primo giornale della città partenopea “Il Mattino”. Nel corso delle immersioni sono state ritrovate e fotografate alcune gallerie in tufo forse approntate per il rimessaggio delle imbarcazioni, dislocate a quasi cinque metri di profondità, oppure potrebbero essere delle postazioni militari per controllare il tratto di mare attorno al castello.
Queste gallerie sono uguali sia nelle dimensioni che nel taglio del tufo, all’Antro della Sibilla di Cuma risalenti al IV secolo a.C.. Inoltre si pensa che queste gallerie potrebbero avere una connessione con il primo insediamento cumano di Pizzofalcone.
Del resto gli ultimi ritrovamenti non fanno che confermare i racconti di vecchi pescatori veterani della zona che avevano sempre insistito sull’esistenza di diverse strutture sommerse. Questa scoperta notevolissima avallerebbe l’ipotesi del’esistenza di un antico porto greco anche a ponente oltre a quello romano di levante, rinvenuto a piazza del Municipio nel corso del primo profondo scavo per la metropolitana, e che ci ha già riportato alla luce dei resti di alcune navi romane.
“Stiamo studiando con particolare attenzione tutte le evidenze”, ha raccontato Vasco Fronzoni, archeologo sommozzatore professionista, componente della spedizione nei fondali nei pressi di Castel dell’Ovo, per conto di Marenostrum-Archeoclub d’Italia. L’ultima scoperta ci fa riflettere: è molto probabile che, alla luce di tali ritrovamenti, per forza di cose dovrà essere riscritta la storia della colonizzazione greca a Napoli e nelle sue ramificazioni.
