Quattro fermi sparatoria Forcella
Quattro persone sono state fermate dalla Polizia nel’ambito delle indagini relative alla sparatoria nei pressi di Forcella, avvenuta il 4 gennaio scorso, nel corso della quale un proiettile vagante colpì ad un piede una bambina di dieci anni che si trovava di passaggio, nel preciso istante in cui veniva consumato un raid punitivo contro degli extracomunitari. I provvedimenti di fermo portati a termine dalla squadra mobile di Napoli sono stati firmati dal pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, De Falco e riguardano i presunti responsabili del raid, accusati di tentato omicidio e del ferimento di quattro extracomunitari, nonché della bambina, reati consumati nel mercatino della Maddalena, non distante dal quartiere Forcella.
Sono, quindi quattro i colpevoli della sparatoria di dieci giorni fa, due dei quali sono ritenuti appartenenti al clan Mazzarella. Per il momento, secondo quanto comunicato dalla Polizia di Stato in un tweet, i risultati investigativi riguardanti la sparatoria contro i quattro extracomunitari che gestivano una bancarella nel mercatino, sono di due persone in carcere, tali Gennaro Cozzolino, 39 anni, e Valerio Lambiase, 28 anni e due agli arresti domiciliari. A quanto pare il fattaccio messo in atto il 4 gennaio, fu organizzato dal clan dei Mazzarella per colpire un venditore ambulante senegalese reo di non aver voluto pagare una tangente di 20 euro per poter gestire liberamente il suo commercio di pellami e borse, per quella giornata.
Tuttavia alla spedizione punitiva hanno partecipato anche due venditori ambulanti italiani, i quali persuasi dagli uomini del clan malavitoso che gli extracomunitari vendevano a prezzi molto inferiori, facendo perdere i clienti, si scagliavano contro i senegalesi con mazze di ferro. I due venditori napoletani, Luciano R. 33 anni e Gennaro V. 25 anni, sono, attualmente agli arresti domiciliari, in attesa di essere giudicati. Un quinto destinatario del provvedimento di fermo risulta essere al momento irreperibile. Per la cronaca nell’inchiesta sono coinvolte in totale sei persone fra le quali un minorenne.
Il Cozzolino pare essere colui che, materialmente, ha esploso i colpi di arma da fuoco che hanno ferito i cittadini senegalesi e la bambina, mentre il Lambiase, peraltro fratello di Gianmarco, un pregiudicato assassinato due anni fa in una faida per un regolamento di conti, nel corso dell’aggressione, brandiva una mazza da baseball.