La FIFA nel 2010 ha deciso di lasciare che il regime dispotico del Qatar ospitasse la Coppa del Mondo, da allora sarebbero già morti oltre 6.000 lavoratori schiavi e migranti.
Coppa del Mondo. La coppa della morte abbia inizio! Migliaia di famiglie sono in lutto per la perdita dei loro cari morti sul lavoro, durante la costruzione degli enormi stadi e delle strutture, nel deserto, esse non ricevono neanche un risarcimento, chi li ha schiavizzati, intanto sta accumulando miliardi. Milioni di lavoratori spesso emigranti, così disperati da decidere di abbandonare la loro famiglia per vivere schiavizzati in uno squallido cantiere, nel deserto, per una paga a volte di solo 1 euro all’ora. E poi infine di morire, da soli, senza neanche un indennizzo.
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Un portavoce del governo del Qatar a Doha ha affermato ultimamente che l’elevato numero di decessi è proporzionato alla quantità dei lavorati impiegati, oltre due milioni. Il portavoce ha inoltre spiegato che tutti i cittadini e gli stranieri dispongono di un’assistenza sanitaria gratuita di prima classe. E’ stato debitamente e immediatamente smentito da più fonti.
In questi ultimi tempi sale una crescente pressione perché la FIFA paghi 440 milioni di dollari a questi lavoratori, quale risarcimento, la stessa cifra del montepremi stanziato per le squadre partecipanti. Lo chiedono organizzazioni per i diritti umani, calciatori e persino alcuni dei principali sponsor del Mondiale. La FIFA ha scelto un paese ben noto per l’utilizzo del lavoro forzato e per gli abusi sui lavoratori. La FIFA ha contribuito a incrementare questo problema. Anche quattro dei principali sponsor della Coppa del Mondo, e precisamente Budweiser, McDonalds, Coca Cola e Adidas, sostengono il giusto risarcimento dei lavoratori. Secondo un recente sondaggio, questo è anche il parere del 84% degli appassionati di calcio che probabilmente si sintonizzeranno per la visione delle partite del mondiale.
Immaginiamo, purtroppo, che quando l‘attenzione mondiale si sposterà sul gioco, tutte le persone morte nel caldo soffocante e in condizioni disumane per riempire il Qatar di stadi di calcio verranno presto dimenticate. Il governo del Qatar, più volte interpellato ha fatto qualche timido passo per migliorare la situazione, ma non è stato abbastanza!
(L’immagine di copertina e quella all’interno sono stata realizzate dallo staff di crono.news utilizzando l’Intelligenza Artificiale (AI) dell’App. PHOTOLEAP scaricabile sulle piattaforme Android e iOS).
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