Jesuits in China. Il gesuita Matteo Ripa alla corte dell’Imperatore Cinese Kangxi, nel 1711. Di straordinaria bellezza è il suo album di 36 incision, intitolato Thirty-six Views of the Mountain Estate for Escaping the Summer Heat.
Jesuits in China. Dopo un periodo di lavoro alla corte cinese come pittore e incisore, l’artista gesuita Matteo Ripa (1682-1746) , nome cinese Ma Guoxian 馬國賢) si convinse della necessità di formare un clero cinese in Europa. Superati innumerevoli problemi, nel 1724 riuscì a fondare un’istituzione nota come Collegio de’ Cinesi o Collegio della Sacra Famiglia, oggi Università degli studi di Napoli “L’Orientale“) , approvato ufficialmente nel 1732. La storia di questa “impresa” si può leggere nelle memorie di Ripa.
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Di straordinaria bellezza è l’ album di 36 incisioni di Matteo Ripa, intitolato Thirty-six Views of the Mountain Estate for Escaping the Summer Heat. Si tratta di una serie di incisioni commissionate dall’imperatore Kangxi nel 1711 ed è considerata il primo esempio di incisioni su rame creato in Cina da un artista gesuita. Sebbene la storia esatta di questo album non sia chiara, sappiamo che è entrato nell’importante collezione di Arthur-Auguste Brölemann (1826-1904), di Lione, nipote del noto Henry-Auguste Brölemann (1775-1854), la cui famosa collezione di manoscritti medievali e libri rari fu venduta a Sotheby’s Londra nel 1926. La storia che ha portato alla realizzazione di questo album è affascinante, così come le singole illustrazioni che catturano 36 punti panoramici della residenza estiva dell’imperatore a Rehol, a nord di Pechino.
Jesuits in China. Per commemorare il completamento della sua fase finale di costruzione, coincidente con il suo sessantesimo compleanno, l’imperatore Kangxi decise di pubblicare una selezione delle sue poesie e prose, che divennero le Poesie imperiali nella tenuta di montagna per sfuggire alla calura estiva (Yuzhi Bishu shanzhuang shi). Egli selezionò alcune delle sue numerose poesie, a cui affiancare trentasei vedute dei giardini; illustrazioni appositamente commissionate sotto forma di xilografie. Queste illustrazioni erano basate su immagini dipinte o disegnate con contorni semplici dall’artista di corte Shen Yu (morto nel 1727 ca.) e di conseguenza incise sotto la supervisione di due dei più abili artigiani, Zhu Gui e Mei Yufeng.
Jesuits in China. L’imperatore Kangxi era ben consapevole dei vantaggi della tecnica di incisione su rame in stile europeo presentatigli dai gesuiti occidentali. Tuttavia, questa tecnica non era disponibile in Cina poiché non esistevano né i materiali né le competenze richieste. Matteo Ripa, alla corte dell’imperatore Kangxi, a cui in seguito venne dato il nome cinese Ma Guoxian, aveva appreso da solo la tecnica di base dell’acquaforte ma non l’aveva mai praticata. L’imperatore Kangxi gli commissionò la produzione di trentasei incisioni delle sue vedute di Mountain Estate come incisioni su rame. Nei successivi due anni l’imperatore Kangxi ordinò a Ripa di interpretare le opinioni in stile europeo. Ripa iniziò il lavoro producendo ricalchi esatti delle xilografie, non utilizzando la prospettiva europea a punto fisso. Egli seguiva le tradizionali prospettive cinesi; la sua incorporazione dell’ombreggiatura generò il tipo di percezione migliorata della profondità che Kangxi aveva trovato stimolante nel lavoro degli artisti occidentali.
Le principali tecniche di Ripa per “europeizzare” le xilografie cinesi includevano il rimodellamento di alcuni paesaggi, l’aggiunta di più dettagli architettonici, il cambiamento delle foglie e le forme esterne degli alberi, l’aggiunta di sfumature di chiaroscuro al cielo, all’architettura, alle forme della terra e all’acqua, utilizzando il tratteggio incrociato e linee parallele, introducendo elementi come il sole, le nuvole e le onde La prima serie completa delle Trentasei vedute fu presentata all’imperatore rilegata in un libro forse in uno stile occidentale. Stampate in lotti, le restanti copie furono rilegate in diversi formati con l’utilizzo di vari tipi di carta. Sebbene l’imperatore Kangxi non intendesse diffondere tali set di incisioni all’estero, si ritiene che Matteo Ripa abbia riportato una ventina o più set al suo ritorno in Europa nel 1724.
* L’immagine di copertina è stata realizzata dallo staff di crono.news utilizzando l’Intelligenza Artificiale (AI) dell’App. PHOTOLEAP scaricabile sulle piattaforme Android e iOS.
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