Wanna, una interessante serie documentaria scritta da Alessandro Garramone e Davide bandiera, disponibile su Netflix.
Wanna. Questa serie non è solo un spaccato del paese e una spiegazione sull’influenza che ha avuto, chi riesce a finire in TV nel posto giusto al momento giusto. Ci dice molto dell’animo umano, ingenuo o spietato che sia di una persona come è stata Wanna Marchi. L’impero economico della Marchi ha preso vita ad Ozzano un piccolo paese in Emilia Romagna, la regione dove è nata 80 anni fa.
Wanna. La serie, ultimamente presentata sulla piattaforma Netflix è sicuramente una fotografia definita della nostra società, a cavallo fra gli anni 80 e i 90, quasi un’inchiesta sulla classe media del nostro Paese. Un racconto popolare con tanto di grafica da televendita retró. La docufiction, narra di fatti che risalgono ad anni fa, raccontando tutto il vissuto televisivo e non di Wanna e di sua figlia Stefania.
“Wanna Marchi, A telecamere spente ci appare come una donna tranquilla. Parla a voce molto più bassa, pronuncia anche qualche, parolaccia. Si accende improvvisamente solo quando sa di essere ripresa in video” A. Garramone
Il pubblico medio di oggigiorno non è affatto cambiato, Persone che usano la televisione per farsi compagnia, persone che addirittura arrivano a provare una certa familiarità o addirittura affetto con certi personaggi del piccolo schermo più che con gli stessi familiari. Persone sole, desiderose di affetto, che ritrovano quindi nei personaggi televisivi un riferimento similare ad un figlio, un marito, una moglie. Quante, quindi, anche oggi, ci chiediamo possano essere o sono state vittime potenziali di quelli che sono gli eredi attuali del famoso duo. Ci riferiamo alla quantità industriale di “influencer” o presunti tali tra i quali si nascondono spesso menti truffaldine che imboniscono, quotidianamente, attraverso le reti televisive oppure gli onnipresenti social, migliaia e migliaia di persone.
Un caos informativo e malato della comunicazione che dovrebbe essere sicuramente oggetto di riflessione da parte della società. Un documentario, quindi, come questo interessantissimo, proposto dalla nota rete in streaming, che potrebbe aiutare molti spettatori ad avere un approccio più attento e ragionato rispetto a questo fenomeno.
“D’accordo? ”
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