Arrivano in questi giorni, dall’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Segnali, sempre più numerosi di intensa attività’, del super vulcano nell’area dei Campi Flegrei, anche se da un punto di vista pratico, nulla cambia nello stato della zona, comunque in allerta gialla sino dal 2012.
Lo stesso Ingv precisa in una comunicazione, recentemente diffusa, che questi segnali sono i risultati di un lungo e paziente studio, effettuato con la collaborazione del prestigioso University College di Londra.
La ricerca, tutt’ora in sviluppo, ha una valenza essenzialmente scientifica, e quindi priva al momento, di immediate implicazioni in merito a quelli che sono gli aspetti di protezione civile” e si rileva che il livello di allerta nei Campi Flegrei attualmente resta giallo, ossia di attenzione, così come è dal dicembre 2012.
”I segnali indicano che c’è una dinamica in atto, ma non sappiamo se questa, agitazione, a lungo termine porterà ad un’eruzione’’, dichiara Il vulcanologo Stefano Carlino, dell’Osservatorio Vesuviano, autore della ricerca scientifica, insieme con Giuseppe De Natale, sempre dell’Osservatorio Vesuviano, e Christopher Kilburn, dell’Ucl.
“Non sappiamo quale sia la soglia di criticità dell’energia accumulata”, ha aggiunto Carlino. “Tuttavia il modello indica che se la situazione evolverà verso un’eruzione, questa potrebbe essere simile a quella del 1538, che è stata piccola rispetto a quelle catastrofiche che hanno generato la caldera dei Campi Flegrei ”.
