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Teatro napoletano: gli autori più importanti che lo hanno reso celebre

Teatro napoletano: gli autori più importanti che lo hanno reso celebre. Le prime tracce di questo fenomeno teatrale  si manifestarono durante il periodo della corte aragonese grazie a Jacopo Sannazaro e Pietro Caracciolo, i quali ebbero il merito di diffondere il teatro anche tra il popolo minuto, oltre che a corte.  

Il teatro napoletano ha da sempre rappresentato vari atteggiamenti folkloristici; andando a ritroso nella storia possiamo affermare che le prime tracce del teatro partenopeo si manifestarono durante il periodo della corte aragonese con Jacopo Sannazaro e Pietro Caracciolo, i quali furono capaci di diffondere la cultura teatrale anche tra i ceti più bassi, come il popolo minuto oltre che  a corte dove aveva una funzione poetica. Nel capoluogo campano il teatro arrivò all’apice della sua grandezza nel secolo ventesimo per merito dei suoi più illustri esponenti.

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In realtà il teatro napoletano, a detta dei più grandi critici, annovera sei importanti personaggi che lo hanno reso celebre in Italia e nel mondo. Partendo dalle origini non possiamo non citare la più popolare maschera partenopea: Pulcinella. Essa nasce come  maschera carnevalesca alla fine del sedicesimo secolo, tuttavia, solo nei primi anni del  1800 si trasformò in uno strumento di satira e critica politica. Un’altra figura classica del teatro napoletano nacque dalla fantasia di Eduardo Scarpetta, parliamo del personaggio Felice Sosciammocca, apparso sulla scena,  per la prima volta, nel 1887, nella famosa commedia “Il medico dei pazzi”, dove il suo nome stava per “soffia in bocca”. Un personaggio che rappresentava una persona ingenua e credulona che grazie alle sue disavventure faceva ridere il pubblico.

Nell’elenco non potevano mancare i fratelli De Filippo, Eduaardo, Peppino e Titina che rappresentano l’epoca neorealista del teatro napoletano. I tre fratelli si misero sin da subito in luce  per la propria spontaneità nell’immedesimarsi nel popolo napoletano. Essi interpretarono un vasto repertorio di situazioni e personaggi che li portarono al grande successo. In particolar modo, Eduardo riuscì a creare una sorta di simbiosi tra dramma e commedia. Famosissime le sue commedie su cui spicca Natale in casa Cupiello. Peppino, viceversa era più incline al genere comico e burlesco. Celebre l’interpretazione di Pappagone con la sua frase “Ecque qua. Egli collaborò con Totò in memorabili commedie cinematografiche. Anche Totò, il principe della risata, fu uno dei massimi rappresentanti  del teatro napoletano. Antonio De Curtis, questo il suo vero nome, riuscì a raggiungere i primi successi in virtù del suo atteggiamento macchiettistico e grottesco.

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