Il vizio della speranza, film metaforico sulla gravidanza come tempo di resistenza, realizzato da De Angelis

Il vizio della speranza, film metaforico sulla gravidanza come tempo di resistenza, realizzato da De Angelis. Presentato alla festa del Cinema di Roma, tratta una storia di dolore e riscatto in un hinterland assai grigio e disperato come quello di Castel Volturno, località campana sulla costa della provincia di Caserta. 

Il vizio della speranza, realizzato dal regista Edoardo De Angelis, presentato alla Festa del Cinema di Roma, rappresenta un film metaforico sulla gravidanza come tempo di resistenza. Ma la speranza di cui si parla nella pellicola non è altro che quella di fuggire da Castel Volturno, località balneare campana della provincia di Caserta, in cui si vive in un ambiente grigio e disperato, essendo un hinterland abbandonato a se stesso e fatiscente. In verità Castel Volturno, recentemente, ha costituito uno dei posti più noti  ed utilizzati negli ultimi anni, dal cinema italiano; da “Gomorra” al recente “Dogman”, abbiamo un mix di grattacieli e moli abbandonati, in cui sopravvive alla meno peggio gente multi etnica svariata e disperata, stretta con un doppio filo al racket della prostituzione e della droga.

Il vizio della speranza, film metaforico sulla gravidanza come tempo di resistenza, realizzato da De Angelis-
Backtage “Il vizio della speranza”.

In un così brutto scenario il film Il vizio della speranza, narra la storia di Maria, una  giovane ragazza di poche parole ma decisa che trascorre il suo tempo in una baracca sul lungomare in compagnia della madre, entrambe al servizio di un signore molto facoltoso,  boss di questa comunità dannata. Questi spingerà la giovane Maria, con il cappuccio in testa ed accompagnata dal suo fido cane a muoversi ed a decidere in prima persona del  proprio destino. La storia di’amore e di ribellione della giovane si concentra nell’avversione contro un territorio  che ingoia i suoi abitanti in un infame destino. In parole povere Castel Volturno, in questo film, impersona  il “cattivo” per eccellenza.  Una terra di “nessuno” disperata paragonata forse ad  un girone dantesco dal quale non esiste alcuna possibilità di fuga. In un ambiente falcidiato dalla morte e dalla miseria vediamo prendere vita le protagoniste del film. “Il vizio della speranza” ,infatti. è un grande film ma tutto rivolto al femminile. Grandi donne, forti e di carattere, sia nel bene che nel male, che ricordano la tradizione neorealista.

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