Incontro con Paola Riccio, imprenditrice vinicola del casertano

La redazione di Crono.News ha avuto il piacere di incontrare e intervistare Paola Riccio, imprenditrice di un’azienda vitivinicola, situata nelle fertili terre del casertano.

Durante la lunga chiacchierata, Paola, imprenditrice vinicola dal temperamento deciso, ci ha raccontato la storia della sua proprietà, cosa significa fare vino, come affrontare le difficoltà di blasoni e globalizzazione che una piccola azienda incontra. La proprietà venne acquistata dal padre negli anni ’80, collateralmente alla sua attività, dove portava con sé la piccola Paola, per liberarsi dalle tossine di una stressante giornata nell’armonioso ambiente campagnolo, godendo delle sue produzioni in un contesto di sussistenza.
Paola cresceva con la passione per questo “locus amoenus”, finché agli inizi del Nuovo Millennio decise di convertire il sistema, producendo le prime bottiglie di vino per il commerciale.

Il coraggio dell’imprenditrice vinicola tra le difficoltà del mercato globale.

Come già detto, è il carattere deciso e ambizioso di Paola, legato alla passione per ciò che fa, a ritagliarsi uno spazio commerciale, facendo fronte alla crudeltà egemonica della concorrenza di marchi più conosciuti e pubblicizzati, contro cui una piccola azienda si scontra e difficilmente sposta gli equilibri già imposti; ai limiti logistici, nonché alle spese iniziali, a chi più, a chi meno esose, a cui tutte le aziende vanno incontro; infine, alla bassa cultura del nostro contesto vitivinicolo, a cui i consumatori sono abituati. È probabilmente la montagna più ardua da scalare per un piccolo imprenditore. Il vino rappresenta un canale culturale nostrano, come dimostra la tradizione, ma non solo nel blasone, secondo l’imprenditrice peperina. Esiste, purtroppo, una bassa educazione al gusto e alla novità, per cui il consumatore si ancora al vecchio testamento.

Lavorare sull’eccellenza del prodotto locale.

Per contrastare le criticità del mercato, per un piccolo imprenditore, a detta della nostra Paola, l’unico modo per fare breccia è quello di insistere sull’eccellenza autoctona, nel suo caso, il Pallagrello, che era molto apprezzato dal re Ferdinando di Borbone. La produzione di vini autoctoni, peculiari, compatibili con l’ambiente, ma anche Aglianico e Cabernet puri e senza solfiti è la strada giusta da seguire.

Il vino in Italia: un punto di forza dell’economia nazionale importante da prendere come esempio

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