Padre Rastrelli

Scomparso padre Rastrelli, il prelato napoletano artefice della lotta all’usura, aveva 90 anni

Scomparso padre Rastrelli, il prelato napoletano che fu l’artefice  della lotta all’usura, aveva 90 anni. La triste notizia è stata resa nota da monsignor Alberto D’Urso, presidente della Consulta nazionale antiusura. I funerali del sacerdote, si svolgeranno venerdì, 2 marzo alle 11,30 nella chiesa del Gesù Nuovo, a Napoli.

È scomparso, ieri, padre  Rastrelli, noto sacerdote gesuita napoletano che fu protagonista della lotta contro l’usura. Il  prelato si è spento alla veneranda età di 90 anni; a dare la triste notizia, monsignor Alberto D’Urso, presidente della Consulta nazionale antiusura. I funerali si svolgeranno, dopodomani, venerdì 2 marzo alle 11,30 nella chiesa del Gesù Nuovo a Napoli. Da encomiare il suo grande impegno, il suo servizio evangelico rivolto in gran parte ai poveri ed alle famiglie indebitate e perseguitate  dagli strozzini. Grazie a padre Rastrelli  la Chiesa, attualmente, è in grado di offrire un fulgido esempio di apostolato perseverante nei confronti delle famiglie meno abbienti, per giunta sommerse dai debiti.

Padre Rastrelli, ventisette anni fa, da Parroco del Gesù Nuovo denunciò pubblicamente la presenza di questa tremenda piaga che affliggeva la città. Egli amava ed aiutava tutti i poveri come Gesù. In verità l’Italia intera è debitore nei suoi confronti. Il sacerdote gesuita creò con l’istituzione della Fondazione San Giuseppe Moscati un iter che si è poi  consolidato con la nascita della Consulta nazionale Antiusura, che ha in seguito promosso la costituzione di trenta Fondazioni Antiusura distribuite su tutto il territorio nazionale

Nato a Portici, provincia a sud di Napoli, nel 1928, da una famiglia molto nota, padre Rastrelli entrò, molto giovane, nella congregazione dell’ordine dei  Gesuiti e fu ordinato sacerdote nel 1958. Fu parroco, dal 1988 al 1999, della Chiesa  dell’Immacolata, al Gesù Nuovo di Napoli, nel centro storico della città. Fratello dell’ex presidente della Giunta regionale della Campania, Antonio, si prodigò tantissimo anche contro la ludopatia, una delle principali cause di indebitamento. Inoltre fu promotore del progetto “Lavoro ai meritevoli”, per sostenere il reinserimento nel mondo del lavoro dei padri di famiglia.

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