La celebre Monna Lisa di Leonardo da Vinci

La Monna Lisa di Leonardo è davvero napoletana? Ancora fitto il mistero

La Monna Lisa di Leonardo da Vinci è davvero napoletana? Torna  a tener banco il dubbio sull’identità del ritratto dell’artista fiorentino.

Torna a far parlare di sé la famosa Monna Lisa di Leonardo.  Nuovamente in auge il dubbio sull’identità del ritratto dell’artista fiorentino. Già circa cinque anni fa, nel 2012, fece scalpore la notizia dellaMonna Lisa napoletana che avrebbe avuto il volto misterioso ed affascinante della Signora di Milano e Duchessa di Bari Isabella d’Aragona, figlia di Alfonso II D’Aragona e di Ippolita Maria Sforza, moglie di Gian Galeazzo Maria Sforza.

Attualmente tiene ancora banco il mistero sull’identità della celeberrima Gioconda ma oggi prende corpo sempre di più l’origine napoletana della donna ritratta, il cui nome del dipinto potrebbe suggerire una risposta: Monna Lisa, ovvero Isa, Isa la bella. In realtà lo storico Vasari dichiarò che la donna ne La Gioconda sarebbe Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo da qui nascerebbe l’appellativo Gioconda. Secondo lo storico l’opera fu commissionata dal marito, un’ipotesi largamente condivisa, tuttavia altri affermarono che a commissionare il dipinto fosse stato Giuliano de’ Medici.

Un’altra teoria è quella secondo la quale il soggetto dell’opera sia, in realtà, Costanza d’Avalos castellana di Ischia oppure Bianca Giovanna Sforza. Sta di fatto che Leonardo tra il 1482 ed il 1500 fosse a Milano, alla corte della casata degli Sforza, dove si sarebbero succedute e avvicendate le frequentazioni delle nobildonne, a palazzo.

Dal canto suo  la studiosa tedesca, Maike Vogt-Luerssen,  qualche anno fa, affermò che  Isabella D’Aragona fosse la donna del dipinto più celebre, discusso e misterioso di tutta la storia della pittura italiana.
La  Monna Lisa, dunque  sarebbe napoletana? Forse si ma non certamente per la somiglianza tra il soggetto del quadro ed Isabella d’Aragona ma a causa di un altro piccolo particolare: un ricamo dell’abito ricorda i simboli del casato degli Sforza.

Conosciamo infatti che l’abito de La Gioconda è un abito da lutto, molto frequente fra le donne della famiglia Sforza, di colore verde scuro, con le maniche in velluto nero ed un velo sulla testa come si evince da una descrizione del soggetto, fatta dai critici dell’epoca. Diverso è invece il dipinto della Gioconda esposto al Museo del Prado di Madrid in  cui si notano le maniche rosse; il quadro fu eseguito da un autore anonimo leonardiano.

la Monna Lisa realizzata da un pittore anonimo leonardiano custodita al Museo del Prado a Madrid

La studiosa tedesca attira l’attenzione su Isabella d’Aragona perché nello stesso periodo della realizzazione del dipinto, la Signora di Milano vestiva a lutto a causa della morte della madre Ippolita, avvenuta nel 1488. Inoltre come narra una leggenda, Isabella d’Aragona, una volta vedova  sarebbe stata stata sposa in segreto dello stesso Leonardo. Ciò spiegherebbe sia il rapporto d’intesa e di affetto che avrebbe avuto per il pittore sia del perché l’artista abbia custodito maniacalmente il dipinto per tutta la sua vita.

Tale leggenda racconta che da quest’’unione segreta sarebbero nati ben cinque figli; oggi due corpi riposerebbero accanto alle spoglie della madre, nella sagrestia del Convento di San Domenico Maggiore a NapoliMaike Vogt-Lüerssen affermava nei suoi studi che si troverebbero anche alcuni resti dello stesso Leonardo, la cui storia indica come luogo di sepoltura Amboisetomba che venne successivamente profanata.

Il mistero sull’identità della donna ritratta dal grande pittore resta, tuttavia, ancora fitto. Seguaci ed appassionati del Genio di Leonardo cercano ancora oggi ulteriori prove per confermare o smentire tutte le ipotesi, basate su fonti storiche dell’epoca. La cosa  impressionante è anche la somiglianza tra la Gioconda ed il ritratto di Isabella d’Aragona realizzato da Raffaello, dipinto esposto presso il Palazzo Doria di Roma.

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