Boca Juniors: ucciso “El Oso” il noto capo ultrà della squadra argentina

Boca Juniors: ucciso”El Oso” noto capo ultrà dei tifosi della squadra argentina

Un uomo ha esploso ben otto colpi di pistola all’indirizzo di Gustavo Pereyra, detto El Oso  esponente di spicco dei “Barras Bravas“, tra i più importanti gruppi ultrà del Boca Juniors. Il fatto è accaduto nella periferia di Buenos Aires.

La notizia dell’omicidio di Gustavo Pereyra, soprannominato “El Oso”, l’orso, famoso capo ultrà del Boca Juniors, ha letteralmente sconvolto il mondo ultrà argentino. La vittima uno degli esponenti principali del movimento “Barras Bravas”, uno storico gruppo ultrà del Boca Juniors, è stato ucciso addirittura in casa sua, con ben otto colpi di pistola. Ad esplodere i colpi fatali è stato uno sconosciuto a cui la madre del capo ultrà, aveva aperto la porta di casa, credendo fosse uno dei tanti amici del figlio, a Claypole, in Argentina, località nella periferia sud di Buenos Aires.El Oso“, come era soprannominato, è deceduto in ospedale, in seguito alle gravissime ferite riportate.

A sentire la polizia argentina,  la madre di Pereyra è stata, purtroppo, involontaria complice dell’assassino, aprendogli facilmente la porta, prima di spostarsi in un’altra stanza dell’appartamento. L’anziana donna, affranta dal dolore, singhiozzante, ha poi raccontato di aver sentito il figlio litigare con quell’uomo, prima di  udire, poi dei colpi di arma da fuoco, risultati mortali. L’omicida si è dato immediatamente alla fuga lasciando l’ex capo ultrà del Boca Juniors, 49 anni, in una pozza di sangue. Per lui non c’è stato nulla da fare, nonostante l’intervento subitaneo dell’autoambulanza.

Massimo rappresentante del tifo organizzato, Pereyra era stato a lungo il vice del capo dei “Barras Bravas”. La vittima non era comunque uno stinco di santo, visto che in passato aveva avuto diversi problemi con la legge per degli episodi di violenza gratuita, legati al mondo del calcio, al punto di essere stato anche in carcere. Inoltre per lui erano scattate da tempo, alcune misure restrittive  tra cui il divieto assoluto di potersi recare  a La Bombonera, lo stadio del Boca Juniors. In parole povere aveva subito il daspo. Dopo aver lavorato come guardia del corpo del pugile  Rodrigo “la Hiena” Barrios, Gustavo Pereyra negli ultimi tempi aveva trovato una nuova occupazione, investe  di custode di una società di sicurezza privata a Claypole.

 

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