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Giuseppe Moscati medico santo nativo di Benevento compì tre miracoli

Giuseppe Moscati, ovvero il medico santo nato a Benevento ma che esercitò a Napoli  compì tre miracoli.

Giuseppe Moscati ebbe i natali a Benevento, nel 1880, settimo di  nove figli del magistrato Francesco Moscati e di Rosa De Luca, dei marchesi di Roseto. Dopo una anno dalla sua nascita la famiglia Moscati si trasferì dalla città sannita a Napoli, dove il giovanissimo Giuseppe frequentò, prima il ginnasio e poi il liceo presso l’Istituto Vittorio Emanuele sito nella zona di port’Alba a Napoli.

Quì conseguì, con voti brillantissimi, il diploma di maturità classica, quando aveva solo 17 anni.  Pochi mesi dopo, intraprese gli studi universitari presso la facoltà di medicina dell’Ateneo Federico II del capoluogo partenopeo. Nell’agosto del  1903, Giuseppe Moscati potò a termine il suo corso di laurea, diventando dottore in medicina. Quindi fece il concorso per aiuto medico in Ospedale e risultò primo al concorso per coadiutori all’ospedale degl’Incurabili, a Napoli.

Iniziò così la sua vera missione: organizzò allora  l’ospedalizzazione dei colpiti di rabbia e, grazie ad  un suo  intervento molto coraggioso, salvò i malati dell’ospedale di Torre del Greco, durante l’eruzione del Vesuvio nel 1906. In seguito Giuseppe Moscati avendo conseguito l’idoneità alla professione fi trasferito all’Ospedale per le malattie infettive Cotugno, sempre a Napoli.

Durante la prima guerra mondiale Moscati è direttore dei reparti militari negli Ospedali Riuniti. Poi si dà anche all’insegnamento universitario, conquistando una notorietà di portata nazionale ed internazionale per merito delle sue ricerche originali. Fu  uno scienziato di prima categoria; per lui non esistevano diversità tra fede e scienza. Per lui la fede rappresentava sorgente di vita.

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Giuseppe Moscati divenne il tredicesimo apostolo di Gesù: senza però mai predicare, annunciò, con la sua carità cristiana e con il modo di esercitare la sua professione di medico, il Divino Pastore e condusse a lui gli uomini oppressi e assetati di verità e di bontà.Si prodigò sempre per il bene degli altri, curò i malati bisognosi, senza mai chiedere nulla in cambio. Nel 1927 a soli 46 anni, morì improvvisamente. Ma anche dopo la morte il medico dei poveri fu sempre artefice di gesti magnanimi.

Il cosiddetto medico dei poveri, si rese protagonista di ben tre miracoli prima di essere proclamato Santo.  Ecco quali:

Un maresciallo degli agenti di custodia di Avellino Costantino Nazzaro nel 1923, si ammalò del morbo di Addison. Non c’era,  allora, alcuna possibilità di guarigione da questa rara malattia, la morte, infatti, era l’unica via percorribile. Nel 1954, ormai rassegnato alla volontà di Dio, Costantino Nazzaro entrò nella chiesa del Gesù Nuovo e prego’ dinanzi alla tomba di San Giuseppe Moscati.

Il maresciallo tornò in quella chiesa per quattro mesi, una volta ogni due settimane. Il Nazzaro sognò di essere operato da Giuseppe Moscati, appunto  il medico dei poveri, il quale gli sostituì la parte atrofizzata del corpo con tessuti vivi e gli consigliò di non prendere più alcun medicinale. Il mattino dopo, miracolosamente l’ammalato  era guarito. I dottori che lo visitarono non riuscirono a spiegarsi l’improvvisa guarigione.

Al piccolo Raffaele Perrotta i medici gli avevano diagnosticato  una meningite cerebrospinale meningococcica a causa di terribili dolori alla testa. Il dottore che lo aveva in cura  non nutriva alcuna speranza di poterlo salvare e, poco dopo, le condizioni di salute di Raffaele peggiorarono tantissimo. La madre del piccolo quindi  lasciò sotto il cuscino del suo bambino l’immagine del medico dei poveri. Alcune ore dopo il disperato gesto della madre il bambino era perfettamente guarito per stessa ammissione dei medici, nuovamente increduli per quanto accaduto. 

Un giovane di 29 anni, tale Giuseppe Montefusco era affetto da leucemia acuta mieloblastica, malattia che non prevedeva guarigione. La madre di Giuseppe era disperata ed affranta  ma una notte sognò la fotografia di un medico con addosso un camice bianco. Confortata dall’immagine, la donna ne parlò col suo sacerdote che fece il nome di Giuseppe Moscati. Allora  tutta la famiglia del giovane iniziò a pregare tutti i giorni affinché il medico dei poveri intercedesse per miracolare Giuseppe. Miracolo che avvenne meno di un mese dopo.

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