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Il Parco Archeologico Sommerso di Baia

Il Parco Archeologico Sommerso di Baia, spettacolo senza tempo.

“Nulla al mondo splende più dell’incantevole Baia.” (Orazio)

Il Parco Archeologico Sommerso di Baia, è un luogo senza tempo. Ed il fascino che esercitano luoghi del genere, sono il frutto di tutta una vastissima letteratura in merito. La storia, i libri, il cinema e la televisione raccontano infatti di mondi sommersi e di antiche civiltà come Atlantide, Alessandria, Lion City in Cina, Port Royal in Giamaica, ecc . Un tempo isole, città, porti importantissimi e fiorenti , flotte navali grandissime e potentissime, e ora tesori affascinanti che giacciono nella profondità degli abissi. Tramandate come leggende, hanno destato sempre curiosità in ogni epoca nell’uomo, che con coraggio e spirito di avventura, ha cercato di recuperare resti, vestigia, memoria di un tempo passato compiendo delle vere e proprie imprese.

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Ville di aristocratici e di imperatori romani.

Scrivere dell’importanza storica del Parco Archeologico Sommerso di Baia è emozionante. Quì sorgevano in una natura spettacolare splendide ville di aristocratici e di imperatori romani, che trascorrevano le proprie vacanze tra lusso e sfarzo lontani dalla caotica Roma, un’antica Resort, da dove potevano lo stesso governare l’ Impero e ordire trame politiche. Residenze estive con giardini, impianti termali per la cura del proprio benessere fisico, peschiere per l’allevamento del pesce pregiato e imbarcazioni militari e commerciali affollavano il golfo. A causa del bradisismo, fenomeno vulcanico, che comportava l’innalzamento e l’abbassamento del territorio e che interessò la vasta area intorno al IV sec. d.C , queste bellezze antiche cominciarono gradualmente a sprofondare e così il mare inghiottì la città di Baia. Il ricco patrimonio archeologico non scomparve ma è riuscito comunque a conservarsi rendendo il luogo ancora più suggestivo e affascinante. Tutt’oggi l’attività vulcanica nella zona è testimoniata dalla presenza di fumarole.

Baia sommersa.

Il Parco Archeologico Sommerso di Baia appare come un mondo parallelo, assopito nel tempo, dove il mare assume il ruolo di portale e una volta immersi si possono ammirare con emozione nell’incerta luce di un basso fondale: Frammenti di anfore, di lucerne, di colonne e di mosaici cristallizzati dall’acqua. I sub impegnati in suggestive immersioni scorgono luoghi millenari un tempo abitati dai Romani; pavimentazioni pregiate ricche di figure geometriche oltre che un importante gruppo scultoreo che adornava il Ninfeo dell’imperatore Claudio.

Il museo archeologico dei Campi Flegrei.

La sala che custodisce le statue originali di questo antico triclinium dove Claudio banchettava con i suoi ospiti, si trova nel Castello Aragonese di Baia, che ospita il museo archeologico dei Campi Flegrei. Altri ruderi sono della Villa dei Pisoni, I secolo a.C., famiglia patrizia dei Pisoni che organizzò un complotto contro l’imperatore Nerone. Scoperto, la villa passò nelle mani dell’imperatore.
Non dimentichiamo Portus Julius, uno strategico e importante porto commerciale e militare, situato nell’area di Lucrino – Pozzuoli che Ottaviano realizzò per combattere Sesto Pompeo che governava la Sicilia e la Sardegna e impediva i rifornimenti di grano dall’Africa verso Roma.

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Il contributo di History Channel.

Recentemente è stato realizzato il documentario “Baia, la Pompei sommersa” di History Channel con il sostegno della Regione Campania, presentato per la prima volta al Castello Aragonese di Baia. Il regista Stuart Elliot ha ricostruito in 3D l’antica città del golfo di Napoli risalente a 2mila anni fa. Tutto ciò alla presenza del Governatore della Campania Vincenzo De Luca il quale, visibilmente emozionato, ha confessato: “In questi mesi stiamo assistendo ad una esplosione di eventi, di offerte culturali, di promozione straordinaria. Faccio davvero fatica ad immaginare un’altra regione che possa presentare una tale vivacità culturale e un tale ventaglio di interessi come capita oggi a Napoli e in Campania”.

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