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Museo di Totò, le aspettative disattese

Le aspettative disattese per il museo di Totò.

Napoli non è soltanto sole, mare e pizza ma anche una città capace di regalarti ogni giorno sorprese inaspettate, eventi scoperti passeggiando per caso in uno dei suoi caratteristici rioni. E’ proprio quello che è capitato a noi poche settimane fa, quando, addentrandoci nel quartiere Sanità per visitare il particolarissimo Palazzo dello Spagnolo (di cui già ampiamente parlato in questo articolo in questo articolo), ci accorgiamo quasi per caso di una porta di un appartamento, lasciata appositamente aperta.

Una mostra di abiti storici del’700/’800.

Non appena ci affacciamo, scorgiamo un piccolo gruppo di turisti curiosi, il quale ascolta con grande interesse la spiegazione di un uomo che mostra con orgoglio delle riproduzioni di abiti storici del ‘700/’800, di sua proprietà, indossati da manichini con il volto di Totò, simbolo indiscusso del quartiere e del capoluogo partenopeo. Trattasi di un regista teatrale per l’esattezza; un personaggio molto pittoresco ed istrionico che ha ricreato in uno dei suoi due appartamenti lasciatigli in eredità, una sorta di piccolo museo senza scopo di lucro

museo di Totò

Il museo di Totò…che non c’è.

Cominciamo ad entrarci in confidenza, incuriositi anche noi dalla insolita mostra e dopo la sua diffidenza iniziale, finalmente si apre e ci prende in simpatia, al punto da proporci di visitare l’altra sua abitazione, collocata al piano superiore. Non appena varcata la soglia, ci accorgiamo di trovarci davvero davanti ad un piccolo tesoro; una quantità indefinita di materiale riguardante Totò, è ammassata in ogni dove, in modo confusionario. Locandine teatrali, raffigurazioni, altri manichini ed addirittura stampe autentiche affisse a quei tempi in strada che annunciavano la drammatica morte del famoso comico napoletano, accolta ovviamente con grande dolore da parte del suo popolo.

Totò merita un museo a lui dedicato.

Ci sarebbe tanto materiale, da poterci allestire il museo di Totò, eppure, le varie segnalazioni e sollecitazioni fatte in questi anni alle istituzioni, sono rimaste sempre puntualmente disattese. E’ quanto si evince dalle parole di questo folkloristico personaggio che preferisce non rendere pubblico il suo nome, forse per tenere fede al suo carattere un po’ fuori dalle righe. Proprio nel periodo in cui si ricorda la scomparsa del principe Antonio De Curtis, il suo è l’ennesimo appello affinchè il sogno di creare qualcosa di duraturo ed indelebile nel tempo, finalmente si realizzi. Ed il museo di Totò sarebbe l’ideale per far si che il suo ricordo viva ogni giorno e non soltanto nell’anniversario della sua morte…

museo di Totò

Pasquale De Falco

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