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Attacco chimico a Idlib in Siria, 74 le vittime, 557 i feriti

Attacco chimico in Siria. Gas nervino uccide 72 persone, 557 i feriti.

Idlib, la famosa provincia a nord della Siria, in cui sono stati trasferiti i terroristi arresisi ad Aleppo, è stata colpita nella cittadina di Khan Sheikhoun, la mattina di martedì, da un attacco chimico, sembrerebbe a base di gas nervino, fuoriuscito da un arsenale jihadista, probabilmente bersaglio di un bombardamento aereo siriano.

Munzir Khalil, capo della Direzione della sanità della provincia di Idlib, ha dato conferma, attraverso la tv satellitare al-Jazeera, che i morti accertati ammontano a 74 e 557 sarebbero i feriti. Tra le vittime 20 bambini e 17 donne. Tuttavia il bilancio sembra ancora provvisorio, si teme infatti che possa ulteriormente salire il numero dei morti.

Intanto la capitale russa smentisce nettamente l’ipotesi che il regime di Damasco abbia potuto progettare un simile attacco chimico. Lo stesso governo della Siria nega ogni coinvolgimento e si difende: “Accuse nettamente  false e prive di ogni fondamento, noi non colpiamo innocenti e bambini.”

Le immagini che giungono dalla Siria sono strazianti: i corpi esanimi di tanti bambini, sono la prova tangibile che ci troviamo di fronte ad un film già visto. Tutti rammenteranno l’orrore dei campi di concentramento nazisti. Sembra di rivivere le stesse scene di ben 70 anni fa. Ricordiamo però anche scene più recenti, svoltesi ad Aleppo nel novembre del 2016, e nel Ghouta il 21 agosto 2013, quando per un attacco chimico con gas, vennero sempre accusati il governo siriano e la Russia, ma si venne poi a scoprire che gli attacchi erano partiti da terroristi appartenenti all’organizzazione “Al Nusra“, la branca di Al Qaeda in Siria.

Ankara parla di “crimine contro l’umanità”. Francia e Regno Unito chiedono una riunione d’urgenza dell’Onu, fissata per domani. La Casa Bianca si esprime senza mezzi termini: “Responsabilità di Assad ma colpa di Obama.” Anche la Mogherini, subito dopo l’attacco, parla di: “Responsabilità di Assad”. Papa Francesco non è rimasto in silenzio; il pontefice si è appellato alla coscienza di coloro i quali ricoprono importanti cariche politiche, a livello locale e internazionale, affinché si facciano promotori di un intervento diplomatico che metta fine a questa immane tragedia.

In tutta questa pletora di accuse al legittimo governo siriano non si ode una sola voce che voglia stabilire la verità degli accadimenti in modo imparziale e obiettivo.

Ricordiamo che la produzione di foto e video inerenti l’attacco provengono dal Media Center di Idlib, struttura propagandista dell’organizzazione terroristica Hayat Tahrir al-Sham, già conosciuta come “Al Nusra”. Nei video e nelle foto si vedono che i soccorsi ai feriti vengono effettuati, dai famosi White Helmets, senza alcun tipo di protezione, ricordiamo a tal proposito che il gas nervino, o Sarin, si propaga attraverso le mucose e la pelle. Inoltre anche se si parla di donne ferite e morte, nelle foto e nei video non se ne vede presenza, solo bambini in compagnia di uomini. Queste ed altre le palesi incongruenze che non possono sfuggire ad analisti ed esperti del settore.

A chi giova quindi questo strano attacco, che tanto somiglia a una trappola per l’alleanza Siria-Russia-Iran? Si sta forse preparando il terreno per un intervento in stile Libia sulla Siria? Intanto, proseguono i combattimenti tra l’esercito siriano e i miliziani jihadisti nelle zona della Siria ancora in mano ai terroristi.

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