olive con solfato di rame superiore alla meedia, blitz dei nas nel casertano

Olive con solfato di rame superiore alla media, blitz Nas

Olive con solfato di rame superiore alla media, blitz Nas nel casertano

Alcune partite di olive verdi da tavola, trattate con quantità di solfato di rame, tre volte superiori al consentito, sono state sequestrate dai Carabinieri del Nas in un deposito di due aziende di prodotti alimentari all’ingrosso di San Prisco, località del casertano, questa mattina. Il provvedimento è stato adottato grazie ad un’approfondita analisi di alcuni campioni di olive eseguite dal laboratorio Arpac della città di Benevento che ha accertato la presenza di solfato di rame con tenori assolutamente pericolosi.

I valori rilevati in sede di analisi inducono a credere che le olive siano state trattate col citato fitofarmaco, nella fase del dopo raccolta, con il preciso intento di conferire agli alimenti un colore verde molto più intenso tale da renderle assai più appetibili agli occhi dei consumatori finali, ovviamente, completamente allo scuro di questo ingegnoso stratagemma.

 Le suddette analisi hanno, tra l’altro, evidenziato anche  la presenza di altri additivi per i quali sono in corso ulteriori accertamenti analitici. In poche parole queste olive si sono dimostrate totalmente artificiali e nocive alla salute. Pertanto nei confronti dei titolari delle due aziende alimentari di San Prisco, sono stati ipotizzati i reati di commercio di prodotti alimentari artefatti e non genuini, con l’aggiunta di additivi chimici illegali, non permessi in virtù del decreto del ministro della Sanità, oppure in ogni caso non osservanti le norme prescritte per il loro impiego. I Nas, inoltre hanno eseguito un decreto di perquisizione nei locali delle due ditte, dove avveniva la mistificazione delle olive, per verificare l’eventualità di una presenza di altri prodotti artefatti.

Oramai, pur di lucrare, di guadagnare e di trarre profitti ingenti non si fa scrupolo di danneggiare la salute pubblica. Purtroppo quest’ultimo caso è soltanto una mosca bianca rispetto a quello che quotidianamente potrebbe avvenire nelle industrie alimentari, agricole o casearie. Nessuno, a nostro modesto avviso, rispetta più le regole e noi ignari mangiamo alimenti sofisticati o scaduti.

 

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