meningite: castellammare nel panico

Meningite: Castellammare nel panico!

Meningite: Castellammare nel panico!

La scomparsa per meningite del giovanissimo ragazzo di Agerola che ha causato la immediata chiusura del pronto soccorso del nosocomio di Castellammare d Stabia, al fine poter effettuare la “bonifica” dell’area, ha destato grande preoccupazione e gettato nel panico non solo la popolazione della cittadina stabiese ma anche quella del’intero hinterland napoletano che ora vede profilarsi un vero incubo meningite. Chiamato in causa il professor Francesco Faella, originario proprio di Castellammare di Stabia, uno dei più eminenti ed esperti in campo infettivologo, ha spiegato come avviene la trasmissione del terribile e temutissimo batterio della meningite. Ecco quanto dichiarato dall’illustre professore: “La meningite si presenta, purtroppo, in alcuni periodi dell’anno quando, per esempio, ci troviamo di fronte a forti cambiamenti di temperatura. In questo caso i soggetti, più a rischio, sono appunto i giovani che di questi tempi frequentano posti affollati, come discoteche, pub, pizzerie e via dicendo.

“La trasmissione del virus che avviene per via aerea, come succede per un normale raffreddore, comporta, ahimè, momenti di altissimo rischio. Dunque bisognerebbe evitare la frequentazioni di luoghi pieni di gente, durante questi momenti dell’anno nei quali c’è un brusco abbassamento o aumento delle temperature”. Per la cronaca l’ex direttore del dipartimento emergenze infettivologiche dell’ospedale Cotugno di Napoli, attualmente in pensione, si è occupato dei casi più importanti che hanno colpito l’intera nazione ed ha evidenziato un dato, forse, a molti sconosciuto: “Esistono 3 o 4 soggetti su 100 che sono portatori sani di meningococco, per questo motivo nei luoghi dove c’è maggiore concentrazione di persone il rischio di contagio è molto elevato. L’incubazione della malattia va dalle 24 ore fino ad arrivare anche a 5 giorni”.

Sul caso specifico, avvenuto all’ospedale di Castellammare, il professor Faella non si è voluto pronunciare, tuttavia, ha spiegato cosa può essere accaduto al nosocomio di cui sopra: “Penso che il paziente sia giunto al Pronto Soccorso in condizioni molto critiche, perché in appena un’ora è avvenuto il decesso, nonostante i numerosi tentativi di rianimazione a cui lo hanno sicuramente sottoposto i medici dell’ospedale stabiese. In questi casi, maggiore chiarezza sulla vicenda, ovviamente, la si potrebbe ottenere solo dopo un’eventuale autopsia, qualora dovesse essere disposta, oppure dai risultati dei prelievi effettuati sul giovane quando è giunto in ospedale”.

Come saprete un’ altra vittima è stata registrata, ieri a Roma, dove una maestra di quarantacinque anni è morta, dopo aver accusato sintomi influenzali.

 

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